Certo, esiste una lista dei metalli più duri da tagliare e che devi conoscere quando lavori con seghe a nastro o circolari. Perché se l'elettroutensile che usi può fare al differenza, lo stesso vale per la lama che utilizzi. Che deve essere allineata alla sfida da affrontare.
Esistono metalli duri da forare e punte trapano adeguate per queste sfide. Lo stesso si può dire per le attività di taglio. Ecco la classifica dei materiali da trattare con le dovute attenzioni - e con lame particolari - quando decidi di effettuare tagli precisi.
Considerando sempre che esiste una lista dei metalli più duri della terra e che dobbiamo fare una differenza tra materiali con elevata durezza e difficili da lavorare: non è la stessa cosa e chi opera nel settore delle attività tecniche deve prendere coscienza di questo.
Metalli duri, ecco la lista dei più resistenti
Iniziamo dalla lista dei metalli duri secondo le scale di valutazione ben note come quella di Mohs, HRC e HV. In base a questi parametri, che indicano dei criteri empirici per la valutazione della durezza, possiamo dire che il carburo di tungsteno nella sua forma lavorata e trasformato in Widia o metallo duro è di sicuro il candidato ideale per dominare la classifica dei metalli più duri da lavorare.
Secondo la Scala Vickers (HV) può variare da 1.600 HV fino a oltre 2.400 HV, a seconda del tenore di cobalto e della granulometria dei grani. Mentre la Mohs indica un valore di circa 9, caratteristica che posiziona il Widia sotto il diamante e il nitruro di boro cubico.
Anche il cromo puro è molto duro, più della maggior parte degli acciai temprati. Ha un valore di 8,5 sulla scala Mohs e oltre alla durezza offre elevata resistenza all’usura e alla corrosione. Subito dopo troviamo la famiglia degli acciai temprati al carbonio o legati che hanno subito un trattamento termico di tempra. Vogliamo valutare quali sono i benefit di questo passaggio?
Sulla Scala Vickers, un acciaio temprato raggiunge circa 450 - 900 HV, a seconda della lega e del grado di tempra. Un acciaio dolce raggiunge 150 - 200 HV, quindi la tempra può triplicare o quadruplicare la durezza. Ma la resistenza diminuisce e questi materiali diventano molto sensibili agli urti. Ecco perché la lavorazione di questi materiali è particolarmente complessa.
Materiali difficili da lavorare per bassa lavorabilità
Bisogna considerare che la durezza elevata non è sinonimo diretto di difficoltà nella lavorazione. Tornitura, fresatura, foratura e segatura sono attività che possono cambiare in base al tipo di materiale che può avere valori molto alti sulle scale HRC/HV e quindi resistono all’asportazione. Ma ci sono altri che, anche se non durissimi, tendono a surriscaldarsi, indurirsi al taglio (work hardening).
Ad esempio, superleghe a basso nichel come Inconel, Hastelloy e Monel resistono al calore, sono abrasivi e consumano molto gli utensili. Anche il tungsteno è difficile da tagliare dato che è molto duro ma anche fragile. In questa lista abbiamo anche il titanio e relative leghe (Ti-6Al-4V) che hanno bassa conducibilità termica. Quindi accumulano calore sul tagliente dell'elettroutensile.

Da citare anche le leghe di cobalto che sono soluzioni altamente resistenti all’usura, una condizione che porta problemi agli utensili standard. Ecco perché consigliamo di prendere in considerazione soluzioni come le seghe circolari Krino che consentono di ottenere ottimi risultati anche sui materiali più complessi e duri da tagliare.
Certo, esiste una lista dei metalli più duri da tagliare e che devi conoscere quando lavori con seghe a nastro o circolari. Perché se l'elettroutensile che usi può fare al differenza, lo stesso vale per la lama che utilizzi. Che deve essere allineata alla sfida da affrontare.
Esistono metalli duri da forare e punte trapano adeguate per queste sfide. Lo stesso si può dire per le attività di taglio. Ecco la classifica dei materiali da trattare con le dovute attenzioni - e con lame particolari - quando decidi di effettuare tagli precisi.
Considerando sempre che esiste una lista dei metalli più duri della terra e che dobbiamo fare una differenza tra materiali con elevata durezza e difficili da lavorare: non è la stessa cosa e chi opera nel settore delle attività tecniche deve prendere coscienza di questo.
Metalli duri, ecco la lista dei più resistenti
Iniziamo dalla lista dei metalli duri secondo le scale di valutazione ben note come quella di Mohs, HRC e HV. In base a questi parametri, che indicano dei criteri empirici per la valutazione della durezza, possiamo dire che il carburo di tungsteno nella sua forma lavorata e trasformato in Widia o metallo duro è di sicuro il candidato ideale per dominare la classifica dei metalli più duri da lavorare.
Secondo la Scala Vickers (HV) può variare da 1.600 HV fino a oltre 2.400 HV, a seconda del tenore di cobalto e della granulometria dei grani. Mentre la Mohs indica un valore di circa 9, caratteristica che posiziona il Widia sotto il diamante e il nitruro di boro cubico.
Anche il cromo puro è molto duro, più della maggior parte degli acciai temprati. Ha un valore di 8,5 sulla scala Mohs e oltre alla durezza offre elevata resistenza all’usura e alla corrosione. Subito dopo troviamo la famiglia degli acciai temprati al carbonio o legati che hanno subito un trattamento termico di tempra. Vogliamo valutare quali sono i benefit di questo passaggio?
Sulla Scala Vickers, un acciaio temprato raggiunge circa 450 - 900 HV, a seconda della lega e del grado di tempra. Un acciaio dolce raggiunge 150 - 200 HV, quindi la tempra può triplicare o quadruplicare la durezza. Ma la resistenza diminuisce e questi materiali diventano molto sensibili agli urti. Ecco perché la lavorazione di questi materiali è particolarmente complessa.
Materiali difficili da lavorare per bassa lavorabilità
Bisogna considerare che la durezza elevata non è sinonimo diretto di difficoltà nella lavorazione. Tornitura, fresatura, foratura e segatura sono attività che possono cambiare in base al tipo di materiale che può avere valori molto alti sulle scale HRC/HV e quindi resistono all’asportazione. Ma ci sono altri che, anche se non durissimi, tendono a surriscaldarsi, indurirsi al taglio (work hardening).
Ad esempio, superleghe a basso nichel come Inconel, Hastelloy e Monel resistono al calore, sono abrasivi e consumano molto gli utensili. Anche il tungsteno è difficile da tagliare dato che è molto duro ma anche fragile. In questa lista abbiamo anche il titanio e relative leghe (Ti-6Al-4V) che hanno bassa conducibilità termica. Quindi accumulano calore sul tagliente dell'elettroutensile.

Da citare anche le leghe di cobalto che sono soluzioni altamente resistenti all’usura, una condizione che porta problemi agli utensili standard. Ecco perché consigliamo di prendere in considerazione soluzioni come le seghe circolari Krino che consentono di ottenere ottimi risultati anche sui materiali più complessi e duri da tagliare.